Il primo successo è stato quella telefonata spontanea dal divano di casa mia ad un numero che non conoscevo, ma sapevo che poteva aiutarmi a ritrovare me stesso e la mia vita. L’ho fatta insieme alla mia mamma con consapevolezza di tutta la mia famiglia che quel momento oramai era dovuto ed arrivato.

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Mi chiamo Maria e sono la compagna di Massimo. Voglio scrivere un mio pensiero su quello che ho letto ed ora sto vivendo dal successo raggiunto da Massimo. Sono mesi che seguo il vostro profilo sui social media e qui.

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Scoprire che un tuo caro è tossicodipendente è uno shock tremendo che può far perdere letteralmente la testa. Ma passato il momento tragico è necessario darsi da fare per vedere di risolvere la situazione.

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È grazie a persone e mamme come Agata che il Narconon Piemonte continua a salvare vite e donare nuove possibilità ai ragazzi.

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“Sono la mamma di un ragazzo che è entrato nella struttura Narconon Piemonte per poter uscire dal brutto tunnel in cui era caduto. Quella sera che è partito ho pensato di morire, di aver perso mio figlio, anche se andava per ritornare quello che era una volta e forse anche meglio...”

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Una storia, uguale come tante... però fino a un certo punto, dove le cose cambiano e diventano la piattaforma per una vita nuova fuori dal branco, in vera libertà.

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Come fa un bravo ragazzo, che sogna un futuro brillante, a finire nel fango in pochi anni; ad arrendersi senza condizioni alla vita e a campare con il crimine? Tutto comincia con un po’ di ‘droga leggera’…

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