Non potevo trovare programma migliore del Narconon
“All’età di 23 anni, grazie anche all'aiuto della mia famiglia, ho aperto un'attività di ristorazione. Era un progetto che avevo in mente già da tempo e finalmente ce l'avevo fatta!
Lavoravo, convivevo con la mia compagna, mi ero comprato una casa, insomma non mi mancava nulla. Conducevo una vita di qualità, ero circondato da belle persone, avevo creato un’ impresa produttiva che mi dava molte soddisfazioni e che nel giro di 4 anni riuscii a portare ad un ottimo valore di mercato.
Iniziai ad essere "stanco" della monotonia di quel lavoro, così cominciai ad ideare un nuovo progetto che se andato a buon fine mi avrebbe dato la possibilità di avere più tempo libero, non dovendo lavorare 16 ore al giorno, 7 giorni su 7. Decisi di vendere la mia attività per poter far fronte ai costi del mio nuovo progetto.
Nell'ottobre 2017 ho inaugurato il primo punto vendita del format di fast food che avevo ideato. Fu un'idea innovativa risultata poi vincente, nell'arco del primo anno aprii 12 stores a Milano. Il lavoro andava alla grande, iniziai a programmare un progetto di espansione che aveva come obiettivo l'apertura di 100 stores in 3 anni.
Era l'inverno 2019 quando, come da programmi, raggiunsi l'obiettivo prefissato inaugurando il 100° punto vendita.
Avevo creato una catena di fast food con un volume d'affari che superava di gran lunga quanto immaginavo. Mi sentivo invincibile.
Pochi mesi dopo aver raggiunto un importante traguardo iniziò la pandemia. Inizialmente dovetti chiudere tutti i punti vendita. Mi sentivo molto giù, ero sempre incazzato, nervoso e pensieroso. Dovevo far fronte a molte spese e con le entrate bloccate iniziai a pensare negativo, vedevo tutto nero. Fortunatamente il governo decise di dare possibilità alle attività di ristorazione come la mia che effettuavano servizio di consegne a domicilio di poter riaprire e lavorare. Fui felice di quella notizia ma nonostante le attività avessero ripreso a produrre sentivo che qualcosa si era “rotto” in me.
I locali andavano da soli, i soldi giravano, iniziai gradualmente ad andare sempre meno a supervisionare il lavoro.
A distanza di 7 anni dall'ultima volta nella quale avevo fatto uso di cocaina un giorno decisi di chiamare un vecchio conoscente che sapevo faceva ancora uso di coca, lo invitai a casa mia e gli chiesi di portare con sé un po’ di sostanza.
Fu l'inizio della fine, l'inizio del mio declino.
Da quel giorno ricominciai a fare uso di cocaina. Ogni week-end mi chiudevo in casa a pippare, la mia compagna delusa da me e stanca di vedermi con frequenza in quella condizione mi lasciò e andò via di casa. Ricordo che non provai emotivamente nulla nel vederla andare via... Iniziai a drogarmi sempre più, dal farlo solo nei week-end le serate a base di coca e alcol diventarono senza accorgermene giornate intere per poi trasformarsi in diversi giorni consecutivi.
Mi sono allontanato dalla mia famiglia, dai miei amici, dal mio lavoro, da tutto e tutti. Mi sono autoisolato come se fossi in quarantena.
Il pippare dopo un pò non mi soddisfava più così provai a fumarla. Avendo disponibilità economica non avevo freni e penso che molto probabilmente anche se non avessi avuto soldi avrei sicuramente trovato modo di farli, avrei infranto leggi, aggredito persone, rubato alla famiglia o a chiunque pur di reperire coca.
Sono andato avanti mesi, diventati poi anni. Passavo le giornate drogandomi compulsivamente.
Usavo sostanze in modo maniacale. Avevo qualcosa dentro che non sapevo spiegare...
I giorni, i mesi passavano ed io abusavo quotidianamente senza controllo di coca, crack e alcol.
Dentro di me davo la colpa, tentando di autogiustificare la mia condizione, alla pandemia, al lockdown, alla chiusura dei miei locali. Ma il lockdown era finito, i locali erano aperti, il lavoro andava bene, tutto era tornato alla normalità.
Tutto tranne me….
Ero fisicamente deperito, non mangiavo, non dormivo. Mi ero totalmente isolato dal mondo e la cosa peggiore è che non me ne rendevo conto, non mi interessava nulla, il mio unico pensiero era quello di drogarmi. Ho rischiato di perdere per sempre mio figlio di nemmeno un anno di vita. Ma l'istinto compulsivo di drogarmi non mi faceva vedere la realtà, la droga mi aveva completamente annientato qualsiasi tipo di emozione.
Ero in una condizione di profonda apatia.
Grazie alla persistenza della mia famiglia che fino all'ultimo ha voluto aiutarmi ho fortunatamente trovato in un momento di lucidità il coraggio di ammettere la mia condizione. Così con la consapevolezza di questo iniziai a cercare una struttura con persone competenti che mi aiutasse a combattere e vincere la mia tossicodipendenza.
Ho conosciuto il Narconon e ora posso affermare fermamente che non potevo trovare programma migliore. Ho trovato persone dedite all'aiuto che dell'aiutare le persone hanno fatto la loro missione di vita.
Mi sono affidato a questi professionisti dalla profonda umanità che mi hanno sopportato e supportato facendomi vincere.
Il Narconon non è solo una comunità che mi ha aiutato a vincere la mia dipendenza, è una vera e propria scuola di competenze di vita!
Questo programma mi ha insegnato precetti che se applicati offrono la possibilità di condurre una vita felice, prosperosa, di qualità e successo.
Mi ha insegnato il concetto di valori personali, di morale, di responsabilità, onestà, lealtà, onore ed integrità personale. Mi ha insegnato l'importanza di seguire un codice etico e di quanto l'attenersi ad esso influisca inevitabilmente sulla nostra qualità di vita.
Un consiglio che mi sento di dare a tutti è quello di credere in questo programma, solo avendo fiducia ce la si può fare.
Fidatevi e sopratutto affidatevi a queste persone.
Questo programma ha fatto nascere in me una profonda curiosità nel voler capire più a fondo ogni singola procedura, curiosità diventata poco a poco vera e propria fame di sapere!
Fate lo stesso perché solo attraverso la conoscenza di noi stessi, della società, delle persone, dell'ambiente possiamo innalzare la nostra persona, la nostra essenza, il nostro spirito.
GRAZIE NARCONON MI HAI SALVATO LA VITA.”
Francesco, Ospite Narconon Piemonte
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