La fonte del talento
“Non bisogna mai smettere di ambire a migliorare. Grazie Narconon!”
—Ospite del Centro Narconon Piemonte
Quando l’organismo viene attaccato da quei veleni che sono droga e alcol, dopo qualche momento di euforia, subito si ritrova in ginocchio, incapace di rispondere fisicamente, senza alcuna coordinazione con le altre parti del corpo, con lo spirito a pezzi, pensando alla sconfitta che non tarderà a venire. E la sconfitta arriva puntuale se non si fa qualcosa di urgente per salvarsi da una brutta fine.
Ci vogliono decisione, onestà, ma sopratutto ci vuole una conoscenza specifica del fenomeno a 360 gradi che comprenda il corpo, la mente, lo spirito e il nuovo gioco che si andrà a giocare. Bisogna cambiare le abitudini e le routine fallimentari che rischiavano di rovinare tutto e tutti ad affrontare il veleno a le sue conseguenze disastrose. Allora ci si può rialzare e far vedere a tutti chi siamo e che cosa siamo capaci di fare per vincere nella partita della vita; e non c’entra il talento.
Il talento è qualcosa di magico e strano. Bacia i fortunati che lo posseggono e mantiene schiavi i disgraziati che lo subiscono: Caravaggio, ad esempio, o Jim Morrisson. Come un tornado perenne, gira intorno a chi suona, dipinge, compone, recita e a tutte le attività dell’Uomo facendo uscire bei lavori e capolavori dal vortice delle sue spire magiche.
Ma il talento, per essere conservato e ampliato, richiede studio ed esercizio. La bohème va bene a teatro mentre nella vita è più sicuro studiare ed esercitarsi nelle arti e nelle professioni.
Alcol e droghe sono falsi amici del talento. Vogliono sostituirsi allo studio e all’esercizio e far credere di essere loro la vera fonte del talento o, quantomeno, un potente amplificatore delle abilità.
L’elenco delle celebrità che hanno abboccato a questa folle idea è lunghissimo e si conclude con un triste necrologio pubblico, mentre quello delle persone non famose conta milioni e milioni di vittime, piante dai loro cari soltanto.
Durante il programma Narconon si studia e ci si esercita per pochi mesi; il periodo necessario per attivare il talento di vivere, l’arte di progettare e raggiungere mete future.
